MEDITAZIONE TONG LEN
Il tonglen è una meditazione tipica della tradizione del buddhismo tibetano che si basa e sviluppa la gentilezza amorevole e la compassione. Letteralmente vuol dire “dare e prendere” .
Nella pratica, aiutati dal respiro, si riconosce la sofferenza di una situazione , che sia degli altri o anche nostra, inspirandola e portandola al nostro interno. Si potrà così riconoscere che quella situazione, quella sofferenza non è limitata alle persone per cui stiamo praticando o a noi stessi, ma è una sofferenza universale. A quel punto potremo trasformare la sofferenza ed espirarla sotto forma di calma, serenità, fiducia, senso di adeguatezza o sollievo, estendendola all’oggetto della nostra meditazione e a tutti gli esseri.
Quando praticate il tonglen come meditazione formale, tenete presenti le quattro fasi:
- Primo, fate riposare brevemente la mente, per un secondo o due, in uno stato di apertura o di immobilità. Questa fase viene tradizionalmente chiamata “gettare lo sguardo sulla bodhicitta assoluta”, oppure “aprirsi improvvisamente alla spaziosità e alla chiarezza di base”.
- Secondo, lavorate con la consistenza. Inspirate una sensazione di caldo, scuro e pesante – un senso di claustrofobia – ed espirate una sensazione di fresco, chiaro e leggero – un senso di freschezza. Inspirate completamente, attraverso tutti i pori del corpo, ed espirate, irradiate, completamente, attraverso tutti i pori del corpo. Fatelo finché vi sentite sincronizzati con le vostre inspirazioni ed espirazioni.
- Terzo, lavorate con una situazione personale – qualsiasi situazione dolorosa che vi è nota. Tradizionalmente si inizia praticando il tonglen per qualcuno che ci sta a cuore e che vogliamo aiutare. Tuttavia, se come ho detto prima vi sentite bloccati, potete fare la pratica per il dolore che state provando e contemporaneamente per tutti quelli come voi che provano quel tipo di sofferenza. Per esempio, se vi sentite inadeguati, inspirate quella sensazione per voi stessi e tutti gli altri nella stessa situazione, ed espirate fiducia e adeguatezza o sollievo nella forma che più vi piace.
- Infine, ampliate questo prendere dentro e mandare fuori. Se state praticando il tonglen per qualcuno a cui volete bene, estendetelo a tutti coloro che sono nella stessa situazione del vostro amico. Se state praticando il tonglen per qualcuno che vedete in televisione o per strada, fatelo per tutti gli altri nella stessa situazione. Che sia più grande di quanto basterebbe per una persona sola. Se state praticando il tonglen per tutti quelli che provano rabbia o paura o comunque la stessa sensazione in cui siete intrappolati voi, magari è grande a sufficienza. Ma potreste andare oltre, in tutti questi casi. Potreste praticare il tonglen per coloro che considerate vostri nemici – quelli che fanno del male a voi o agli altri. Praticate il tonglen anche per loro, pensandoli come persone confuse e bloccate esattamente come il vostro amico o voi stessi. Inspirate il loro dolore e inviate loro sollievo.
Tratto da “Se il mondo ti crolla addosso“, di Pema Chödrön, edizioni Feltrinelli