NEWSLETTER DI GIUGNO 2022
La tematica di giugno è a me cara perchè la ritengo essere una buona base di partenza per imparare ad esplorare quelle che sono le potenzialità dell’essere umano.
Pertanto ti chiedo, quanto tempo dedichi a te nell’arco della giornata? Quanta considerazione dai al tuo corpo e alla tua esistenza?
Ci viene detto ovunque che per stare bene abbiamo bisogno di prenderci del tempo, che la vita è frenetica, che il ritmo che abbiamo è contro natura, ecc… tante cose che nella teoria conosciamo tutti molto bene ma allora perchè fatichiamo così tanto a riprenderci il nostro spazio e del tempo da dedicare alla nostra felicità?
Purtroppo l’abitudine a vivere una vita di frenesia, con conseguente stress, è molto radicata e se non abbiamo una buona dose di volontà che possa dominare queste reazioni compulsive è davvero ardua trovare soluzioni.
Allora che si fa? Nello yoga viene richiesta una sana motivazione in primis che permetta di produrre a piccoli passi graduali quel cambiamento che ci consente di riprendere in mano noi stessi. Inizialemente può risultare molto impegnativo ma nel tempo la nuova abitudine che si andrà ad instaurare ci consentirà di produrre quel nuovo slancio per proseguire con più fluidità.
Un cosiglio pratico che ci viene offerto da questa disciplina millenaria è lavorare sul concetto di SAUCA (=pulizia).
Trovare del tempo per ripulirci sta alla base del nostro benessere e non sto parlando di qualcosa di metafisico, bensì di una pratica altamente concreta. Hai presente come ti senti dopo una bella doccia? Oppure la sensazione di quando rientri a casa e tutto è in ordine, pulito e profumanto? Ecco, questo è quello che sto cercando di suggerirti.
Inizia una ruotine quotidiana che ti consenta di prendere un nuovo ritmo, sii costante in quello che fai, fai inizialmente poco ma inizia!
Il corpo è il tempio della nostra Anima e se viene rispettato e ben pulito può permettere una sana e armoniosa comunicazione tra le parti e senza troppo sforzo ci consente di assaporare davvero il significato di Unione delle parti di cui siamo composti (fisica, energetica, emotiva, mentale, causale).
Occupiamoci della nascita del nuovo giorno. Ogni risveglio del mattino è una nuova occasione di vita, un regalo da assaporare e affrontare mettendo in gioco le nostre migliori energie. Da come ci svegliamo dipenderà gran parte della felicità che sapremo cogliere ed assaporare durante il ciclo terreste che si chiama “giorno”. Quindi perché non prepararci nel migliore dei modi? Iniziamo subito ad organizzare il nostro vivere, sperimentando le prime piccole/grandi conoscenze e permettere di utilizzare il meglio di in noi in fatto di elasticità fisica, presenza mentale, volontà e coraggio nell’affrontare il nuovo percorso che si apre davanti.
Si chiama “DINACARYA”, una routine giornaliera da imparare gradualmente, senza sforzo, dolcemente e con il piacere di dedicare alcuni istanti a noi stessi, al nostro sentirci vivi.
Nella notte avviene un lungo e potente processo di metabolizzazione, una vera e propria digestione delle esperienze vissute durante il giorno precedente. Si producono così molti elementi di scarto, sotto forma di tossine, che ritroviamo al mattino all’interno del nostro corpo, soprattutto nelle aree di grande capacità di assorbimento: la lingua, le mucose delle vie respiratorie, i canali sensoriali, i canali intestinali. Anche i canali sottili, i pensieri e le sensazioni, sono coinvolti in queste attività, per cui si necessita di una dolce ma intensa pulizia prima di avviarci verso nuove avventure.
- Iniziamo con lo svegliarsi presto e respirare, essere consapevoli e salutare il miracolo del nuovo giorno. Prima di alzarsi dal letto prestare attenzione alla struttura del nostro corpo eseguendo alcuni esercizi mentre siamo ancora sdraiati.
- Poi pulire la lingua, depurare la bocca con l’olio di sesamo, pulire i denti con la polvere di triphala. Aprire i canali della vista e i canali dell’udito.
- Quindi bere due bicchieri di acqua calda ci aiuterà a depurare i canali dell’evacuazione.
- Ora un piccolo accorgimento. Il nostro respiro dipende da dove i nostri occhi si posano. Se osserviamo il sole che sorge all’alba avremo un ritmo rilassato di respiro ben diverso che se stessimo osservando una scena violenta o triste. Per cui attenzione, soprattutto al mattino appena svegli; dedichiamo il meglio ai nostri occhi, senza indirizzarli alle notizie che ci porta un telefonino, ma piuttosto osservare il lento variare dei colori di un’alba nascente.
I nostri cinque sensi sono gli strumenti, i canali che ci permettono di assorbire e quindi interagire con la realtà circostante, con l’ambiente. Tutti i sensi quindi influenzeranno in ogni momento il nostro respiro e la sua frequenza.
Hari Om Tat Sat
Alessia Benacchio e Filippo De Franceschi
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